“Quando una persona normale diventa proprietaria di un cane, ma anche di una moto “
Sia chiaro che accade ogni qualvolta nella vita entra un evento nuovo.
Perché si sa, ci riempiamo di novità per ciclicità.
Presente ? compri la moto… cambi vita, ti compri tutti i gadget della marca che hai scelto, cambi locali,
cambi modo di fare le vacanze, parli solo di giubbotti in pelle, di Stelvio e di gite fuori porta.
Se è vero amore, se sei motociclista sul serio, poi abbandonerai tutti i fronzoli e le sciocchezze, smetterai di girare in gruppo, non entrerai più in nessun negozio di articoli per motociclisti, anzi cercherai di vendere tutte le sciocchezze che hai accumulato nei primi mesi.
E vivrai la moto in purezza. Tu e lei. E la strada. In solitaria.
Per il cane è la stessa cosa.
Appena arriva, anzi anche prima, compri ogni genere di sciocchezza. Poi frequenti solo quelli della stessa razza o dello stesso canile o della stessa associazione. Poi ti informi e leggi di ogni, e praticamente sembra che quel genere di cane, prima che arrivassi tu, neanche esistesse. Tu lo hai inventato e ne conosci ogni peculiarità.
Ci siamo passati tutti e nessuno è indenne, anche quelli che negano. E’ solo perché non si ricordano più.
Poi se è vero amore, se il cane lo hai voluto sul serio….
abbandonerai tutti i fronzoli e le sciocchezze, smetterai di girare in gruppo, non entrerai più in nessun negozio di articoli per animali, anzi cercherai di vendere tutte le sciocchezze che hai accumulato nei primi mesi.
A me è successo così.
All’inizio prendi libri, fai corsi, ti aggreghi a Circoli di socializzazione, cerchi le aree cani più remote, fai passeggiate cittadine, ti convinci che lui è felicissimo di essere la tua ombra durante l’happy hour sul porfido della piazza della tua città.
I social diventano una ossessione di informazioni.
Poi il cane ha una reazione che non ti aspetti, che tutti quelli dei mille mila gruppi wa a cui partecipi hanno una risposta, ma non è quella giusta.
E così arrivano ondate immense di comportamentisti e comportamentalisti, educatori cinofili.
La sapete la differenza ? C’è. A me l’hanno spiegata.
Ma nella fase in cui il tuo cane fa una cosa che secondo te non va bene, o qualcuno ti risolve subito il problema, o è incapace. Così si cambia. Ed è tutto un girovagare di esperti. E si fanno chilometri e si rincorre qualcosa che non è chiaro a nessuno. O meglio, la soluzione del problema, in scatola.
Un foglio di istruzioni dell’IKEA.
Poi ci sono quelli che hanno avuto cani da sempre, allora sanno, poi ci sono quelli che hanno studiato, allora sanno, poi ci sono quelli che amano gli animali, allora sanno. Poi ci sono quelli che con i cani ci lavorano da anni, allora sanno. Poi ci sono quelli che hanno fantomatici diplomi presi chissà dove, allora sanno.
E tu non sai niente.
Tutti sanno e a te il problema resta, come la mettiamo ?
A noi è successo.
Ed io non so se il nostro approccio è stato giusto o sbagliato, e quello che ritenevamo essere un problema, in passato, in verità non lo abbiamo mica risolto. In verità abbiamo capito che non avevamo nessun problema, ce lo siamo inventato.
Per cui come la mettiamo ?
La mettiamo che va bene così. Consapevolezza.
La mettiamo che butti via i fronzoli, che smetti di confrontarti con tutto e con tutti e guardi il tuo cane.
Lo ascolti. Soprattutto lo guardi, tanto.
Osservi.
Ed impari. Un sacco di cose impari.
E finalmente ti senti libero. Di toccarlo come vuoi e dove vuoi, perché lui ti dice cosa gli piace e cosa no.
Questa libertà esplode quando decidi come alimentarlo senza timori sull’equilibrio perduto o quando invece di vestirlo come un palombaro, lo lasci decidere che se ha freddo torna dentro e che se sta fuori gli piace così.
Gli esempi di libertà sono infiniti.
Soprattutto la libertà vera, quella che ti salva per sempre, è quando smetti di temere il giudizio altrui per come hai deciso di vivere col tuo cane, o guidare la tua moto.
Ovviamente non sto pensando a estremismi o a situazioni di cui non voglio neanche menzionare l’esistenza, parlo di quel rapporto fra una persona normale ed il suo cane.
Io fin da bimba ho avuto cani. E ho attraversato l’epoca dalla catena, alla cuccia fuori, alla Peppina sotto le coperte. Insomma il cane l’ho vissuto storicamente tutto. Socialmente.
Sono esperta? , neanche un po’. Per cui me ne sto zitta. Perché in verità ci sarebbe una sola persona che avrebbe l’autorità di pontificare, che uno ci creda o meno.
Solo per rispettare il significato verbale.
Perché ? Perché la soluzione non esiste. Ai problemi intendo. Perché se c’è un problema, nella quasi totalità dei casi, finché tu e lui non vi sentite liberi, non vi ascoltate e non vi guardate sul serio, il problema non si risolverà mai.
A noi è successo così.
Da soli ? no no, anzi. Nel tempo ti circondi di persone affini, nel tempo ascolti voci che invece di entrare ed uscire dal lato opposto, si fermano, toccando le corde giuste.
Per cui quello che mi sento di dire, oggi, cosciente di avere un non problema, che pensavo di avere e che mi ha rubato attimi preziosi di vita, intristendomi, intristendolo, intristendoci …
“CECIOOOOOOOOOOOOOO SMETTILA DI MANGIARE LE COPERTE , SENNO’ STANOTTE DORMI FUORI LEGATO ALLA CATENA, SENZA CENA …”
Si insomma io mi ritrovo il mio carattere. Kristian c’ha il suo. Opposti siamo.
Poi ci sono loro. E sono quattro creature con caratteri diversissimi.
Ecco, tutto qua.
E scusate se vi sembra poco, ma noi ci abbiamo messo una vita per capirlo.
E forse non abbiamo ancora capito nulla, ma abbiamo smesso di dire che un cane ha un problema,
se il problema siamo noi.
K&Lo